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Picchio verde
Picchio verde (Picus viridis)
Descrizione dell'animale
Il picchio verde è un uccello bello quanto inconfondibile appartenente alla famiglia dei Picidi. Ne vengono attualmente classificate 4 sottospecie.
Si tratta di un uccello dalle medie dimensioni che presenta una lunghezza che va dai 30 ai 36 cm ed una apertura alare che va dai 45 ai 51 cm. Il suo peso si attesta mediamente sui 170g, le parti superiori sono di un bel verdognolo carico mentre le parti inferiori sono bianco-verdastre, le remiganti e le timoniere sono nerastre mentre il groppone è di un bel giallo brillante. Sulla parte superiore del capo è presente una zona di colare rosso vivo a formare una sorta di corona; infine intorno agli occhi è presente una macchia nera che scende ai lati del capo prolungandosi in una forma che ricorda un paio di baffi. Le differenze tra i sessi riguardano i baffi che nella femmina sono interamante neri e nel maschio presentano l'interno rosso vivo. Il becco dei picchi è particolarmente resistente, a forma di scalpello e serve per triturare il legno.
Distribuzione
La distribuzione del picchio verde è piuttosto ampia. Il picchio verde è stanziale e presente in gran parte dell'Europa fino ad arrivare ad alcune zone del medio oriente ed alle propaggini più occidentali dell'Asia. In Italia è presente su tutta la penisola ma non sulle isole.
Habitat
Questo uccello occupa una grande varietà di habitat, dalla pianura fino alla collina senza però mai spingersi in alta montagna. Il suo ambiente di elezione è rappresentato da boschi e foreste di vario tipo possibilmente mature e con buona presenza di radure e zone aperte; non di rado si avvicina alle abitazioni umane e a volte lo si può vedere in orti, prati, parchi e giardini.
Biologia
Il picchio verde è fortemente stanziale ed è difficile che un'esemplare si sposti dal suo territorio soprattutto durante la stagione riproduttiva. Per ribadire la propria presenza viene spesso emesso il tipico richiamo territoriale che è talvolta seguito da una raffica di colpi di becco contro il legno. Il periodo della riproduzione corrisponde alla primavera ed avviene una sola covata e vengono deposte dalle 4 alle 6 uova e vengono covate da entrambi i genitori. Alla nascita i piccoli sono nudi e ciechi ma dopo pochi giorni presentano già un piumaggio giovanile diverso da quello dell'adulto e finemente macchiettato di grigio, giallastro e verdognolo.
La corona rossa sul capo è già evidente vengono nutriti quasi esclusivamente con formiche dai genitori e l'involo avviene in meno di un mese.
La maturità sessuale viene raggiunta in circa un anno di vita e la durata media della vita è di circa 5 anni.
Etologia
Come tutti i picchi, il verde usa il suo becco a scalpello principalmente per due scopi: lavorare il legno e procacciarsi il cibo restando aggrappato ad un tronco lo investe con delle vere e proprie scariche di colpi di becco veloci e potenti, così facendo vengono costruite delle cavità usate come nido, tuttavia rispetto ad altri picchi i tronchi scelti sono più sfaldabili e teneri, questo perché il becco del picchio verde è meno resistente di quello di altre specie e ciò lo rende un falegname meno efficiente. Il picchio verde basa quasi esclusivamente la sua dieta sulle formiche. Rispetto agli altri picchi quindi passa molto più tempo sul terreno ed è per questo motivo che predilige habitat con buona presenza di radure e spazi aperti.
Curiosità
Il picchio verde è un meraviglioso abitante dei nostri boschi, la sua livrea così inconfondibile, le sue abitudini e soprattutto le sue caratteristiche sorprendenti, frutto di una storia evolutiva eccezionale, rendono questa specie unica come tutti gli altri picchi.
Ciuffolotto
Ciuffolotto (Pyrrhula pyrrhula)
Descrizione dell'animale
Il ciuffolotto appartiene all'ordine dei Passeriformi ed alla famiglia dei Fringillidi, misura 14-19 cm di lunghezza, per un peso di 21-38 grammi ed entrambi i sessi hanno taglia simile.
L'aspetto di questi uccelli è inconfondibile , difatti, il ciuffolotto è tozzo, massiccio, arrotondato, con testa allungata e squadrata che sembra incassata direttamente nel tronco, un becco corto e massiccio di forma arrotondata, grandi occhi e ali e coda allungate, quest'ultima dalla punte lievemente forcuta. Il dimorfismo sessuale è molto evidente poiché salta subito all'occhio la colorazione di guance, gola, petto e ventre, che nei maschi sono di colore rosso-rosato, mentre nelle femmine sono di un colore che va dal grigio rossastro al marrone a seconda della popolazione presa in considerazione, così come il dorso e la groppa, i quali sono di colore grigio cenere nel maschio e di tonalità bruno-grigiastra nella femmina. In ambedue i sessi, invece, sia le ali che la coda, la calotta e la faccia sono di colore nero: il sottocoda è invece di colore bianco, e dello stesso colore sono le penne copritrici alari. Il becco è di colore nero, le zampe sono di color carnicino e gli occhi sono di colore bruno scuro.
Distribuzione
Il Ciuffolotto è una specie politipica diffusa in Europa ed Asia dall'Irlanda ad Est fino al Giappone e dal limite settentrionale della vegetazione arborea a Sud fino alle montagne della Cordigliera
Cantabrica e del Caucaso. Le popolazioni dell'Europa settentrionale e orientale sono parzialmente migratrici, con quartieri di svernamento posti principalmente all'interno dell'areale riproduttivo; le altre sono residenti o dispersive. In Italia è migratore regolare, svernante e nidificante sulle Alpi e sull'Appennino fino alla Calabria settentrionale nei boschi di conifere o misti con latifoglie tra gli 800 e i 2.000 metri di altitudine. È assente nelle isole.
Habitat
Frequenta zone boscose con abbondante sottobosco e frequenti radure, ambienti rurali con presenza di boschetti, siepi e cespugli, parchi, giardini e frutteti.
Biologia
Una volta formatasi, la coppia rimane unita per tutta la vita e il legame di coppia viene frequentemente rafforzato da atteggiamenti di sorprendente intimità. Nel mese di aprile la femmina si dedica alla costruzione del nido, mentre il maschio si limita ad accompagnarla durante la ricerca del materiale. Il nido piuttosto rudimentale è costituito da una larga piattaforma di ramoscelli sulla quale viene fissata una coppa di radichette foderata di crini. Nell'anno compie in genere due covate. Le 4-5 uova deposte sono incubate per 12-14 giorni dalla femmina, alla quale il maschio procura il cibo. I pulcini sono nidicoli e vengono accuditi inizialmente dal solo maschio, poi da entrambi i genitori. I giovani abbandonano il nido all'età di 12-18 giorni.
Etologia
Conduce vita di coppia o in gruppi familiari, mentre mei mesi autunno-invernali si riunisce in piccoli gruppi. Arboricolo, si trattiene poco sul terreno, dove saltella goffamente. Possiede un volo
ondulato. Non mostra un particolare comportamento territoriale neppure nel corso della stagione riproduttiva. Si ciba essenzialmente di sostanze vegetali: gemme, germogli, fiori, bacche, semi e frutti silvestri. La dieta dei nidiacei comprende anche piccoli Invertebrati.
Curiosità
Il ciuffolotto ha avuto una notevole considerazione da parte dell'uomo non solo per il melanconico canto, ma anche per le diverse credenze popolari: si pensava che questo variopinto passeriforme fosse in grado di allontanare la malasorte e che potesse far guarire le persone malate attirando su di sé i malanni.
Merlo
Merlo (Turdus Merula)
Descrizione dell'animale
Il merlo appartiene all'ordine dei passeriformi ed alla famiglia dei turdidi. Un merlo adulto misura di solito tra i 24-29 cm con un'apertura alare di circa 35 cm, le ali sono piuttosto corte ed arrotondate, mentre le timoniere sono relativamente lunghe. In questa specie esiste un dimorfismo sessuale molto accentuato, i maschi sono molto eleganti e presentano un piumaggio lucido completamente nero con zampe grigio nerastre ed il becco di un bel giallo arancio brillante dello stesso colore sono anche i sottili contorni degli occhi, non ci si può sbagliare.
Le femmine invece sono di un colore più criptico, brunastre, con becco giallo arancio ma di una tonalità meno brillante rispetto a quella del maschio. I giovani infine presentato una colorazione non molto diversa simile a quella delle femmine, la loro livrea è piuttosto mimetica e variegata di bruno rossiccio e finemente macchiettata di fulvo, ma a differenza delle femmine il loro becco è bruno. Se distinguere i due sessi è semplice, per distinguere un giovane da una femmina bisogna basarsi innanzitutto sul colore del becco.
Distribuzione
Il merlo è ampiamente diffuso in tutta Europa, ad eccezione della parte più settentrionale, in parte dell'Asia e in nord Africa. In Italia è presente e molto comune un po' dappertutto tranne che in alta montagna. Si tratta di una specie generalmente stanziale, quindi sedentaria e non migratrice anche se va detto che gli esemplari che popolano la parte più settentrionale dell'areale possono effettuare brevi migrazioni verso sud per svernare in luoghi climatici più miti. Il merlo è stato introdotto anche in Australia sud orientale e nuova Zelanda.
Habitat
Il merlo è diffuso in un grande numero di habitat, ovvero prati, boschi e foreste miste, ambienti a vegetazione arbustiva e cespugliosa. Può spingersi anche oltre i 1000 metri di quota ma si trova a meraviglia soprattutto in parchi e giardini cittadini dove ha trovato il suo ambiente ideale grazie all'abbondanza di vegetazione bassa.
Passa le sue giornate a svolazzare di qua e di là ed è un vero e proprio uccello scavatore che passa ore sul terreno cercando le sue prede, piccoli insetti e invertebrati del terreno in particolare lombrichi e larve sotterranee.
Biologia
La stagione riproduttiva inizia in marzo e si protrae fino a luglio. I maschi cantano con tono melodioso e difendono con aggressività il loro territorio. Il periodo che precede la formazione delle coppie è caratterizzato da una grande varietà di comportamenti. In genere il maschio anziano si limita ad una breve parata nuziale prima dell'accoppiamento. La monogamia è di norma, ma sono segnalati numerosi casi in cui un maschio si occupa di più femmine. Il nido è costruito dalla femmina, a volte aiutata dal maschio, tra i cespugli, sugli alberi, tra le piante rampicanti addossate a edifici, rocce e tronchi, utilizzando rametti, erbe secche, sterpi e foglie, cementati tra loro con terra e fango. Nell'anno compie due o tre covate. Le 3-5 uova deposte sono incubate dalla femmina, e occasionalmente dal maschio, per circa 2 settimane. I pulcini sono nidicoli e vengono accuditi da entrambi i genitori per circa 13 -14 giorni, età in cui sono in grado di volare.
Etologia
Diffidente, si mette subito al riparo se spaventato, mentre assume un comportamento confidente quando non è disturbato. Ha costumi solitari e si riunisce con i suoi con specifici solo durante la migrazione. Mostra grande vivacità e possiede un volo veloce, talvolta diritto e talvolta a sfreccianti zig-zag. Essenzialmente arboricolo, si posa anche sul terreno dove si muove saltellando e tenendo la coda eretta e le ali abbassate.
Si ciba di frutti di piante selvatiche e coltivate (uva, fichi, mele, pere, ciliegie, fragole, ribes, mirtilli), bacche, semi e, in primavera, insetti e loro larve, piccoli molluschi, lombrichi, ragni.
Curiosità
E' possibile osservare esemplari affetti da leucismo, con parti del piumaggio bianco e in alcuni casi si possono rinvenire esemplari albini ovvero totalmente bianchi.
Beccaccia
Beccaccia (Scolopax rusticola)
Descrizione dell'animale
La beccaccia è un uccello appartenente all'ordine dei caradriformi ed alla famiglia dei scolopacidi, caratterizzata da un becco a punta di 6–8 cm ed un peso di 230-380 grammi, ha una colorazione mimetica che ben si adatta all'ambiente che frequenta, quindi colore marrone variamente barrato di nero e bianco giallastro. Tale animale, non è caratterizzato da un dimorfismo sessuale certo ma in genere il maschio è meno massiccio e ha i colori lievemente più accesi della femmina e, talvolta, assume l'aspetto di beccaccione.
Distribuzione
Questa specie a diffusione eurosibirica, nel Paleartico nidifica in una fascia latitudinale compresa essenzialmente tra 40° e 67° N. L'areale di nidificazione risulta continuo in Russia ed in Scandinavia, mentre diviene via via più frammentato procedendo verso Sud-Ovest. Le aree di svernamento sono ubicate principalmente nell'area mediterranea ed in corrispondenza delle regioni dell'Europa occidentale che si affacciano sul Mare del Nord e sull'Atlantico. Migratore, svernante, localmente nidificante. I soggetti migratori raggiungono l'Italia settentrionale soprattutto a partire dalla seconda metà di ottobre, mentre più a Sud gli arrivi risultano posticipati di 10-15 giorni; arrivi più tardivi nel corso dell'inverno sembrano essere correlati al peggioramento delle condizioni climatiche nelle aree di svernamento poste alle latitudini maggiori. I movimenti pre-riproduttivi divengono consistenti in febbraio e si protraggono fino ai primi giorni di aprile. La stagione di nidificazione in Europa sud- occidentale risulta molto anticipata e può cominciare già a fine febbraio, per culminare tra la seconda metà di marzo e l'inizio di aprile. Le covate più tardive possono protrarsi fino al mese di luglio.
Habitat
In Italia si trova nel periodo dello svernamento, tra ottobre e marzo, nei boschi, meglio se misti a caducifoglie, con prevalenza di betulle, carpini, frassini, querce, robinie, castagni, ontani, larici e faggi, ma anche abeti, e pini, in primavera nidifica in un'ampia fascia di territorio che comprende il nord Europa e l'Asia centrale. Solo eccezionalmente nidifica sulle Alpi e ancor più raramente sugli Appennini.
Biologia
Si riproduce in foreste miste di latifoglie, anche in consociazione con conifere, purché caratterizzate dalla presenza di sottobosco, di piccole radure e di suoli ricchi di lettiera, in grado di ospitare abbondanti quantità di lombrichi ed altri invertebrati. In inverno frequenta essenzialmente aree dove vi sia un'alternanza di boschi, importanti quali luoghi di riparo durante il giorno, e di aree aperte, soprattutto pascoli e colture estensive, utilizzate durante la notte quali luoghi di alimentazione. Le zone di svernamento preferenziali sono ubicate in fasce climatiche temperate dove il terreno permane libero dal ghiaccio.
Etologia
La specie in oggetto è solitaria e viene considerata la meno sociale tra i caradridi. Difatti, a differenza di altre specie filogeneticamente vicine, la beccaccia è molto legata ad ambienti boschivi vicini ad aree aperte dove può spostarsi di notte per alimentarsi. Gli adulti frequentano il bosco misto con sottobosco sempreverde e copertura superiore all'80%; i giovani si distribuiscono nella macchia mista a bosco o sempreverde. Durante le ore notturne gli animali preferiscono i campi destinati al pascolo dove abbondano lombrichi fortemente presenti in queste zone. La migrazione è individuale, anche se sono stati notati individui spostarsi in gruppo.Gli spostamenti verso i quartieri invernali iniziano in settembre e si intensificano nei mesi di ottobre e novembre mentre la migrazione di ritorno comincia da gennaio fino ad aprile, con un picco in febbraio.
Tasso
Tasso (Meles meles)
Descrizione dell'animale
Il tasso ha dimensioni grandi nell'ambito della famiglia, con corpo tozzo, occhi piccoli, orecchie brevi e arrotondate, arti corti e dita provviste di unghie molto robuste, coda folta e corta. In entrambi i sessi il colore del mantello è grigiastro sul dorso e nerastro sul ventre. La caratteristica è la presenza di una maschera facciale bianca con due bande nere che dalla parte anteriore degli occhi si prolungano fino alle orecchie. Il dimorfismo sessuale è poco evidente: il maschio è più grosso della femmina. Lunghezza testa-corpo cm 60-80; altezza al garrese fino a cm 30; lunghezza coda cm 12-21; lunghezza orecchio cm 3,5-5; peso (assai variabile con la stagione, raggiungendo i valori più alti poco prima dell'inverno): maschio Kg 9-20, femmina Kg 6,5-14. Numero capezzoli 6. La corporatura tozza e pesante, le maggiori dimensioni e la coda corta lo rendono inconfondibile dagli altri Mustelidi. La sua struttura ricorda vagamente quella di un piccolo orso.
Distribuzione
Il tasso è diffuso nell'Europa temperata dalla Scandinavia centrale alle regioni mediterranee, comprese alcune isole dell'Egeo, Creta e Rodi, in Asia Minore, Palestina, Iran, Asia dalla Siberia, con esclusione delle terre più settentrionali, alla Corea e al Giappone e, a sud, fino al Tibet ed alla Cina meridionale. In Italia è presente nell'intera penisola, dalle aree montane alpine ed appenniniche fino a quelle agricole della Pianura Padana, mentre è assente in Sicilia, Sardegna e isole minori.
Habitat
Frequenta le aree forestali sia di pianura che di montagna fino a circa 2.000 m di altitudine. Preferisce i boschi di latifoglie o misti anche di limitata estensione, alternati a zone aperte, cespugliate, sassose e incolte; nelle regioni settentrionali è presente abitualmente nelle foreste di conifere.
Biologia
La stagione riproduttiva è compresa tra febbraio e maggio. All'inizio della primavera successiva la femmina partorisce in genere 2-3 piccoli all'interno di una camera della tana. La gestazione dura in realtà circa 7 settimane, in quanto dopo l'accoppiamento le uova fecondate nei primi stadi del loro sviluppo restano in quiescenza per circa 11 mesi. I piccoli alla nascita, e fin verso il quindicesimo giorno, hanno gli occhi chiusi. Vengono allattati per circa 3 mesi, quindi inizia la fase di svezzamento ed i giovani seguono la madre alla ricerca del cibo. Dopo circa 6-7 mesi dalla nascita si assiste allo scioglimento del gruppo familiare e per i giovani inizia la ricerca di un proprio territorio. La maturità sessuale viene raggiunta a un'età compresa tra i 12 e i 24 mesi. La durata massima della vita in natura è stimata in circa 14 anni; in cattività l'età massima registrata è di 16 anni.
Etologia
Ha abitudini essenzialmente crepuscolari e notturne e possiede un olfatto finissimo. Sul terreno procede con un'andatura relativamente lenta al passo o al trotto; solo occasionalmente si arrampica sugli alberi in modo simile ad un orso. È un eccellente costruttore di tane, che scava con le unghie robuste sia in aree ricche di vegetazione che in zone aperte laddove il terreno è asciutto e sabbioso. Può convivere nello stesso sistema di tane con istrici, volpi e conigli selvatici. Durante la stagione invernale riduce sensibilmente le proprie attività e quando le condizioni climatiche diventano particolarmente sfavorevoli non esce dalla tana per diverse notti consecutive. Può essere definito un animale onnivoro, in quanto consuma cibi sia animali che vegetali in tutte le stagioni. Insetti, lombrichi ed altri invertebrati, piccoli mammiferi, frutta e cereali rappresentano le principali componenti della dieta.
Curiosità
Il tasso, emette numerosi suoni simili a brontoli, soffi e abbai, talvolta forti grida quasi "umane".
Ghiandaia
Ghiandaia (Garrulus glandarius)
Descrizione dell'animale
La ghiandaia fa parte dell'ordine dei passeri formi e della famiglia dei corvidi. È un uccello di medie dimensioni, con una lunghezza che può raggiungere i 34 cm e un' apertura alare che può superare i 52 cm. Il peso supera i 154 g con picchi di 170 g. Il piumaggio del corpo è di colore bruno-rossiccio chiaro, a tinta delicata con ali nere macchiate di bianco. Le timoniere sono nere mentre il groppone è bianco e il petto assume anch'esso toni più chiari. Il capo è caratterizzato da disegni chiari e scuri, sono presenti alcune striature nerastre ai lati del becco, che ricordano vagamente dei baffi.
Distribuzione
La ghiandaia è un uccello dalla diffusione molto ampia, il suo areale abbraccia tutta l'Europa, parte del nord Africa e del medio Oriente, parte dell'Asia sud-orientale e buona parte dell'Asia centrale fino ad arrivare alla Cina ed al Giappone. Il territorio occupato è così vasto che questo uccello conta più di 30 sottospecie, molto simili fra loro ma che possono presentare differenze di piumaggio più o meno marcate.
Habitat
Questo uccello occupa un grande numero di habitat, dalle zone con prevalenza di prati e radure ai boschi più fitti, sia misti che di latifoglie, caducifogli o conifere. Non la si ritrova quasi mai oltre una certa altitudine, circa 1900 mt e preferisce le zone pianeggianti e collinari. La grande intelligenza e l'opportunismo innato di questo uccello, l'hanno aiutato ad adattarsi con successo alla vicinanza con l'uomo e per questo motivo la si ritrova facilmente anche in città.
Biologia
La ghiandaia e un animale molto vigile, pronta a emettere il suo richiamo di allarme non appena capta una presenza sgradita nelle vicinanze, uomo compreso. Ciò nonostante, a volte, cade comunque preda di rapaci di medie dimensioni. La stagione riproduttiva corrisponde alla tarda primavera, quando un nido piuttosto grezzo, viene costruito ammassando un po' di materiale, all'interno di un anfratto su un albero. Vengono deposte da 4 a 6 uova, che si schiudono dopo due settimane e mezzo. Entrambi i genitori si occupano di nutrire la prole ed i pulli si involano dopo circa 3 settimane. L'aspettativa di vita in natura è di pochi anni, non più di 3 o 4. In cattività, invece, la ghiandaia può vivere più del doppio. La ghiandaia come dice il nome ha una spiccata predilezione per le ghiande, ma si tratta fondamentalmente di un uccello onnivoro come tutti i corvidi.
Etologia
Un uccello vispo, alquanto rumoroso, grazie a spiccate capacità cognitive presenta un'intelligenza davvero fuori dal comune e si dimostra uno degli uccelli nostrani più furbi e smaliziati. La ghiandaia è in grado di ingegnarsi e risolvere piccoli problemi col ragionamento e non per prove ed errori. Nella bella stagione nasconde ghiande e semi sotterrandoli in punti precisi, per poi tornare a prenderli in caso di bisogno. Ricordare i punti esatti di queste dispense richiede senza dubbio un'ottima memoria, senza contare la sua incredibile capacità di imitare canti e versi di altri animali. È molto facile sentirla imitare il miagolio del gatto e il richiamo della poiana.
Curiosità
La ghiandaia è in grado di imitare le voci degli uccelli canori o altri rumori; sa imitare anche il miagolio dei gatti; se esseri umani le si avvicinano nella foresta, fa sentire alto il suo grido, mentre durante il volo di solito tace. Si tratta di una specie, bella ed affascinante da conoscere, ammirare e rispettare, nonostante a volte sia un po' troppo dispettosa.